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Chi ha le Chiavi di Cassa ??

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2010 16:05
13/01/2010 15:59

ENTI PREVIDENZIALI GLI UOMINI CHE GESTISCONO LE PENSIONI Guadagnano fior di stipendi


A comandare davvero, nelle categorie professionali dotate di ordine, sono i vertici delle rispettive casse previdenziali. Presidenti, vicepresidenti, tesorieri e consiglieri sono i custodi di enormi patrimoni e in grado di esercitare un notevole potere personale. Sono loro a scegliere chi gestisce i versamenti dei professionisti, anche se a volte agiscono in prima persona. E non sempre i contributi degli iscritti sono investiti al meglio e le brutte sorprese non mancano. Specie di questi tempi: crack Lehman Brothers, voragine dei titoli strutturati, calo degli hedge fund, immobili che perdono valore hanno messo alla prova le casse. Ma la materia previdenziale, che oggi preoccupa i giovani iscritti destinati a incassare pensioni sempre più modeste, è complessa e valutabile nell' arco di decenni. Mentre il potere di chi ne sta alla guida è questione che si consuma in tempi più stretti. Per questo la competizione per arrivare in cima è accesa. Chi sono, quanto guadagnano e come esercitano la propria influenza i presidenti e i consiglieri degli enti previdenziali dei professionisti? Gran parte dei numeri uno delle casse arriva da esperienze in ordini e sindacati di categoria. Mischiando talvolta la professione con la politica. L' esponente più in vista è il medico genovese Eolo Parodi , classe 1926, a capo dell' Enpam, l' ente previdenziale della categoria. Parodi, specialista in igiene, ematologia clinica e per 26 anni primario a Genova, è stato a lungo parlamentare europeo e a Roma con Dc e Forza Italia, partito di cui è stato responsabile sanità. Dal 1977 al 1992 ha presieduto l' ordine nazionale dei medici, carica che ha lasciato nel 1993 per guidare l' Enpam. Nell' ente Parodi guadagna 9.750 euro lordi mensili (6.500 il vicevicario, 5.250 il vice e 2.600 i consiglieri), oltre a gettoni di 600 euro giornalieri per cda e commissioni, più i rimborsi spese. La cassa dei medici, con 493 dipendenti, dispone di sei auto blu, di cui una dedicata al solo presidente e le altre a dirigenti, vicepresidenti e tesoriere. L' impegno di Parodi è full time e costringe il medico ligure a Roma da martedì mattina a venerdì notte. Nemmeno le recenti polemiche sull' andamento dei conti dell' ente (il valore del patrimonio investito si è ridotto dell' 11%) hanno scalfito il suo ruolo. «Sono orgoglioso, è il più bel bilancio di sempre», dice però Parodi. «Non ci abbiamo rimesso un euro, sei mesi prima che scoppiasse la vicenda Lehman ho disinvestito dai titoli della banca». Dopo due mandati, invece, nel febbraio 2010 il notaio catanese Francesco Maria Attaguile , classe 1945, lascerà la presidenza della cassa di categoria. «Sono stanco, torno al mio studio che ho molto trascurato», dice. Attaguile, alle prese con un bilancio che risente del calo dei contributi (compensato da un aumento dell' aliquota a carico degli iscritti) e degli effetti delle leggi che hanno tolto competenze ai notai (passaggi di proprietà di auto, mutui ipotecari, cessione quote di srl), è stato in passato per sei anni nel Consiglio nazionale del notariato e altrettanti in quello della cassa. Come presidente oggi trascorre tre giorni a Roma ogni settimana e il resto in giro per l' Italia. «Un notevole impegno», dice. Remunerato con 112 mila euro lordi annui, oltre ai gettoni di 258 euro. Vicepresidente e segretario incamerano a loro volta 56 mila euro e ogni consigliere membro del comitato esecutivo 22.400 (oltre ai gettoni). Per i vertici, si tratta di stipendi tutt' altro che simbolici. Eppure, quasi tutti gli uomini delle casse si lamentano. «Fare il presidente non conviene», sostiene per esempio Attaguile. È la stessa conclusione di Andrea Camporese , 40 anni, padovano, numero uno della cassa dei giornalisti (Inpgi, 203 dipendenti), anch' egli alle prese con le scottature dei mercati finanziari: «Si lavora tanto con molte responsabilità». Camporese è vicecaporedattore Rai in aspettativa (senza retribuzione), posizione raggiunta dopo un lungo precariato nel gruppo Finegil e in Rai stessa. Già vicesegretario e segretario del Sindacato giornalisti del Veneto, poi in Fnsi (sindacato nazionale) e vicepresidente Casagit (assistenza sanitaria), il presidente Inpgi oggi ottiene dall' istituto un' indennità complessiva lorda di 165 mila euro, oltre a 80 euro di gettone al giorno per le riunioni delle commissioni. Il suo vice guadagna invece 38 mila euro e i consiglieri 23 mila. Ma secondo Camporese, facendo il presidente perde scatti di anzianità non recuperabili «del valore, da calcoli attuariali, di oltre 100 mila euro». Dopo cinque mesi trascorsi in albergo, ora risiede in un appartamento dell' Inpgi e dispone di un' auto blu, condivisa con il suo vice e il direttore. Un mezzo che utilizza anche Paola Muratorio , numero uno della cassa di architetti e ingegneri, che (esclusi i gettoni) incamera 150 mila euro annui, contro 105 mila del suo vice, 45 mila dei membri della giunta esecutiva e 27 mila dei consiglieri. Niente vettura di rappresentanza, invece, per Fausto Amadasi , a capo della cassa dei geometri (140 dipendenti) nella prestigiosa sede romana sul lungotevere Arnaldo da Brescia, tra piazza del Popolo e piazzale Flaminio. L' intenzione, però, è di assumere tre autisti. Tra gettoni (250 euro) e indennità Amadasi incamera 130 mila euro, che scendono a 65 mila per i consiglieri. Più spartana la cassa dei dottori commercialisti (niente auto blu anche loro) guidata dal sardo Walter Anedda , retribuito con 60 mila euro (per i consiglieri è la metà) da sommare all' indennità di assenza dallo studio (400 euro al giorno). Le cose vanno meglio per Paolo Saltarelli , numero uno dell' ente previdenziale dei ragionieri: 100 mila euro lordi (la metà il suo vice) più gettoni di 103 euro a riunione. Alloggiato all' hotel Excelsior, vettura noleggiata con autista, il milanese Saltarelli è a Roma quasi in pianta stabile. In passato, per presidente e consiglieri era possibile fare tre riunioni al giorno e incassare tre gettoni. Ma poi c' è stato un giro di vite: tre riunioni, un gettone. A Roma, la cassa degli avvocati conta invece quattro auto blu con autista e altrettante stanze a uso foresteria per i consiglieri che vengono da altre città. Per ora l' appena eletto presidente Marco Ubertini alloggia in un albergo a quattro stelle e raggiunge ogni giorno il palazzo di cinque piani in via Visconti dove lavora parte dei circa 250 dipendenti (30 sono custodi degli immobili di proprietà). Gode di un' indennità di circa 67 mila euro, che scende a 56.800 per i due vice e a 41.300 per i consiglieri, da aggiungere a 413 euro per ogni cda e commissione. Oltre alla copertura totale delle spese, tutti dispongono di una carta di credito intestata alla cassa, che in passato (all' epoca della presidenza di Maurizio de Tilla ) è stata fonte di polemiche a causa dell' uso che ne era stato fatto. Ubertini, piemontese, ex presidente dell' ordine forense di Verbania e membro dell' Oua (Organismo unitario dell' avvocatura), è descritto come poco in confidenza con le logiche del potere romano, anche se dice: «Cercherò di imparare, investendo al meglio il mio tempo». Tempo che ognuno quantifica in maniera diversa. Gli altri che hanno occupato il vertice della cassa prima di lui trascorrevano a Roma da due giorni alla settimana, come Paolo Rosa , a tre (de Tilla), fino a cinque ( Riccardo Scocozza ). TESORI E PERDITE NEI FORZIERI DI DIECI CATEGORIE Attivi Nel grafico, i dati economici 2008 delle casse previdenziali delle principali categorie di professionisti (milioni di euro). Il patrimonio rappresenta il totale attivo, tranne che per architetti e ingegneri, per i quali è il netto. Gli iscritti (attivi e pensionati) sono invece in unità. Fra i pensionati sono compresi anche professionisti ancora attivi: 12 mila gli avvocati, 1.920 i consulenti del lavoro, 2.900 i ragionieri. I dati dei giornalisti riguardano la gestione principale (esclusa cioè quella di collaboratori e free-lance). I ragionieri non inseriscono i contributi soggettivi tra i ricavi. 19 Attivi Attivi Attivi 63 Attivi Attivi 410 340 Patrimonio 676 Pensionati Pensionati 530 163 124 Pensionati 844 607 186 Pensionati 436 338 669 249 Pensionati 126 Pensionati Patrimonio 3.000 9.300 2.000 1.000 3.200 5.169 Patrimonio 3.800 1.600 4.300 6.230 Uscite per pensioni Uscite per pensioni 82.500 94.500 24.800 Uscite per pensioni 50.000 Uscite per pensioni 132.000 24.350 Uscite per pensioni Patrimonio (netto) Uscite per pensioni 19.300 13.000 143.850 Entrate previdenziali Entrate previdenziali Risultato di gestione 342.000 Risultato di gestione Entrate previdenziali Risultato di gestione avvocati Entrate previdenziali Risultato di gestione Entrate previdenziali Entrate previdenziali Risultato di gestione Risultato di gestione geoMetri Patrimonio (totale attivo) Patrimonio (totale attivo) giornalisti Medici e dentisti coMMercialisti architetti e ingegneri( .' Attivi 0) ,+ )' Attivi (- Attivi Attivi +-( $), Pensionati //, ,/( ),' (+' )(' (-- Pensionati Pensionati $-#+ Pensionati (%/' '
notai (%+' ' ,%*() )%+' 0 -%/' ' -%' ' ' *' %(' ' Uscite per pensioni Uscite per pensioni Uscite per pensioni Uscite per pensioni ))%0' ' *(%' ' ' psicologi Entrate previdenziali isultato di gestione Entrate previdenziali Entrate previdenziali Entrate previdenziali Risultato di gestione Risultato di gestione Risultato di gestione Patrimonio (totale attivo) Patrimonio (totale attivo) ragionieri Patrimonio (totale attivo) Patrimonio (totale attivo) consulenti del lavoro
I BILANCI 2008 QUANTO PESA L' EFFETTO LEHMAN BROTHERS Non è mancata la preoccupazione durante le assemblee di approvazione dei bilanci 2008 delle casse previdenziali delle professioni. La crisi economica generale e i crack finanziari, in certi casi, hanno provocato contestazioni contro presidenti e cda. La cassa dei consulenti del lavoro, guidata da Vincenzo Miceli , ha dovuto fare i conti con 53 milioni di perdita secca, causati dal tracollo di prodotti strutturati, e un patrimonio netto (538,7 milioni) cresciuto solo del 5,4%: il più basso negli ultimi dieci anni. «Il 2008 è stato un anno pessimo per tutti», minimizza Miceli. Peggio è andata per la cassa degli psicologi, guidata da Stefano Arcicasa : il patrimonio netto è crollato dell' 85% e il rosso di bilancio è stato di 25 milioni, anche a causa della svalutazione di 9 milioni di un' obbligazione Lehman Brothers. Non ridono nemmeno gli iscritti all' ente pensionistico dei periti industriali, presieduta da Florio Bendinelli . La cassa ha infatti investito 35 milioni nell' obbligazione strutturata Anthracite, garantita da Lehman Brothers. I periti sono riusciti a trasferire la garanzia su JP Morgan, senza per ora dover fare svalutazioni.



articolo di
Franco Stefanoni
Corriere della Sera
(17 luglio 2009)
[Modificato da !!Carletto!! 13/01/2010 16:05]
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